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TSR 77 - SI ROMPE IL SILENZIO NEL GIARDINO DELLE MANDRAGOLE

by LILITH LE MORTE

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  • Record/Vinyl + Digital Album

    Edition of 300 hand-numbered copies 12" vinyl in a full colored package with Nevre artwork including a fold-out poster

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    Limited cassette edition of 17 hand-numbered copies, pro-pressed tapes packaged in uncoated black-stock Bradpaks (Stumptown Printers), including a fold-out sticker

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1.
ONIRONAUTI 02:43
2.
SANGUE 05:45
3.
SUBSUTTORE 04:19
4.
5.
A GALLA 04:33
6.
AUT AUT 04:00
7.
ALBERI ARSI 03:42
8.
PRELUDIO 07:19

about

"Si rompe il silenzio nel giardino delle mandragole" è il primo disco di Lilith Le Morte, duo sperimentale di Alice Cusi (tastiere, voce, drum machine) e Annalisa Liuzzi (basso, drum machine, urla e cori).
Atmosfere cupe e dilatate si alternano a tempi serrati, urla e testi viscerali. Tra Tim Burton e Lars von Trier, David Lynch e i film horror/erotici anni '70, suggestioni che arrivano dritte in testa, penetrandoti nel profondo.

Prodotto da Lilith Le Morte insieme a
Toten Schwan Records
www.totenschwan.altervista.org
toten.info@gmail.com

Registrato e mixato @Igloo Audio Factory, Correggio (RE)
da Andrea Sologni.
Assistente in studio: Francesco Angelini. Mastering: Andrea Suriani.

Ospiti in studio:
Gianna Greco (pUTAN cLUB/Kama)
Matteo Rosestolato (SAID/Paolino Paperino Band)

Artwork by NEVRE
lenevralgiecostanti.weebly.com

TSR 77

ALBUM TEASER
www.youtube.com/watch?v=D8PUXv9hm-E
ONIRONAUTI official video
www.youtube.com/watch?v=sISG5WxEeF4

…queste ragazze sono geniali. Nella sintesi punk iconoclasta del loro percorso [caos della mente quale caos ragionato di stili e suoni] si colgono matrici radicali: l’antagonismo digitale dei Atari Teenage Riot, la provocazione poetica no wave di Lydia Lunch, il surrrealismo deathrock post- Phantom Limbs, il dark cabaret cosciente della sua origine glam rock. In sintesi David Lynch a cena con KFMDM..
[rumore]

Duo al femminile e tuttavia ‘tostissimo’ Lilith Le Morte – Annalisa Liuzzi e Alice Cusi – ha pubblicato quest’anno il debut album Si rompe il silenzio nel giardino delle mandragole. Difficile inquadrare la musica prodotta dalle due: caratterizzata da una scelta sperimentale che si potrebbe definire ‘liberatoria’, poichè sembra volersi svincolare da ogni condizionamento o limitazione, segue un’ispirazione che non è mai uguale a se stessa, legata non solo a un ideale ‘estetico’ o artistico bensì ad un contenuto spesso estremamente critico, specchio di una visione sociale violenta, rabbiosa e nemica del compromesso; un filo neanche troppo sottile, infatti, connette queste tracce alla tradizione punk, anche italiana, arrivando fino alle esperienze – fatti i debiti distinguo sull’uso di certi strumenti – del primo Teatro degli Orrori. Le nostre hanno un vigore che spesso rasenta la furia, i loro arrangiamenti sono all’insegna della distorsione e del noise con un basso sporco e aggressivo che è una meraviglia ed un piano che a volte pare vagare in ogni direzione; le atmosfere ovviamente appaiono ‘mortifere’ e del resto la morte, insieme al ‘demone’ dell’emancipazione femminile Lilith, è presente anche nel loro pittoresco monicker. La prima traccia, “Onironauti”, uscita anche come singolo, svela l’interesse delle due per l’esperienza del ‘sogno lucido’ (onironautica) ed è legata, a quanto si è letto in web, ad un sogno realmente avuto da una di loro, che non doveva essere, in effetti, piacevole: lo scenario tutt’altro che idilliaco, l’andamento trascinante, con il piano che, quasi, sembra suonato con cattiveria e il canto di Alice Cusi come un grido di guerra mostrano un’urgenza espressiva che diventa ansia, addirittura ossessione. E’ proprio il canto, poi, in “Sangue”, a colpire sferzante, dominando una ‘paesaggio’ che ha molto di ‘funesto’, come dimostrano anche le note di piano: davvero raro trovare una vocalist con un carisma del genere. Quindi, “Subsuttore” ‘stordisce’ subito con il basso mentre la voce pare ‘rivestirsi’ di ironia e, subito dopo, “Grunge Ballad”, pezzo straordinario, chiarisce validamente le potenzialità del duo anche quando la ritmica rallenta e si punta sulle suggestioni più oscure, con momenti a tinte spettrali. Da menzionare poi l’insolita “A galla” che, con ruvida asimmetria, mescola elementi fra i più vari e, procedendo con cadenza snervante, riesce a trasformarsi in un’armonia con modalità assai originali. Infine, dopo la l’eccitante frenesia punteggiata di passaggi ipnotici di “Aut aut” e l’aura inquietante e vagamente ‘stregonesca’ di “Alberi Arsi”, “Preludio” conclude con suoni elettronici sinistri quanto enigmatici un disco sincero, fresco e anticonformista.
[ver sacrum]

“Si rompe il silenzio nel giardino delle mandragole” è il titolo del loro primo album. Da “Onironauti”, primo singolo estratto, a “Preludio”, il cd si rivela originale e ricco di spunti. Raccontano un universo rarefatto le Lilith. Raccontano le donne nel loro lato più forte e ricco di Sfumature. E’ importante questo nuovo progetto, che, insieme alle varie band che compongono il movimento “Rock with Mascara” crea una forte rappresentanza al femminile all’interno della musica trasmettendo un messaggio positivo: il rock non ha distinzione di genere e la musica al femminile non si compone solo di temi quali “Sole,cuore, amore” o interpretazioni pop stile Laura Pausini. Una parentesi nuova, un intero mondo da raccontare. Album da ascoltare. In loop.
[tuttorock]

“si rompe il silenzio nel giardino delle mandragole” è il primo risultato della sperimentazione folle e delirante del duo formato da annalisa liuzzi e alice cusi. Basso drum machine e tantissimi synth compongono una trama sonica oscura e allucinata sulla quale si incrociano il cantato di alice e le urla di annalisa. Synthpunk all’italiana, all’insegna della totale libertà compositiva, che con una spregiudicatezza anarcoide arriva dritto all’ascoltatore messaggi di vita quotidiana falsati dai colori del surrealismo, crudele favola moderna inserita in scenari anni settanta ma animata da grotteschi personaggi “burtoniani”. “si rompe il silenzio nel giardino delle mandragole” ci investe con fiumi acidi di suoni tra la new wave e il punk da pogare sotto il palco, o come nell0oscura “grunge ballad” con vortici sonori lugubri e inquietanti. Consigliato in nome del “do it yourself”.
[ascension magazine]

…duo femminile italiano dedito ad un sound senza compromessi LILITH LE MORTE mixano industrial, noise, dark e postpunk. La loro è una musicalità sofferta e avara di melodie… disco di difficile ascolto ma che rivela anche cose molto interessanti..
[rockerilla]

Des fois, j’en ai marre, ce qu’on nous vend comme du gothic rock ou du moins de la musique sombre demeure finalement bien propret, accessible (non pas que j’aie quoi que ce soit contre de la bonne pop, surtout quand elle est vantée comme telle). Pas de danger avec les deux Italiennes de Lilith le Morte; elles, n’usurpent pas leur nom: voilà l’esprit riot girrl des Babes in Toyland exprimé dans un contexte gothique et sans guitare ! Le groupe compose à partir d’une basse bûcheronne (qui rend effectivement la présence d’une guitare saugrenue) et de claviers, sans oublier une boîte bien martelante, privilégiant une musique tout sauf linéaire jouant beaucoup sur l’intensité, les montées, mais également des passages plus mélodiques et sombres (‘Sangue’, ‘Grunge ballad’), bref évitant des clichés rock trop définis. Tout cela ne serait rien sans le travail vocal de Alice Cusi, sorte de pythie gothique aux prises avec des démons pas franchement rassurants mais également capable de se montrer mystérieuse et séduisante, parfois à l’intérieur de la même chanson (‘Aut aut’)…Une sorte de personnification musicale du ‘Lady Lilith’ de Dante Gabriel Rossetti, le charme diabolique (‘Alberi Arsi’) mais version punky. L’album lui-même se présente comme une oeuvre à écouter comme un tout, non pas que chaque titre manque d’identité, bien au contraire, mais en raison de sa cohérence en termes de climats et de production. ‘Si rompe il silenzio nel giardino delle mandragole’ donne à l’auditeur l’impression d’être piégé dans une cave ou du moins dans un endroit d’où on ne voit pas le ciel; sans être étouffant ni réellement oppressant, il se dévoile pourtant sans cesse aux limites du danger, opérant comme une brume noire, toxique, sans cesse en mouvement, insaisissable, à la force effrayante, limite sournoise. Et ce n’est pas l’ultime pièce, épaisse, purement dark ambient et instrumentale, qui dissipera ce sentiment; tout est résumé par le titre du cd, bitch !
[guts of darkness]

credits

released March 29, 2017

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